Vuoi incrementare le tue performance prima di una maratona oppure migliorare i risultati di un allenamento? Puoi rivolgerti ad un personal trainer, un tecnico del fitness che aggiunge valore al tuo programma di attività fisica finalizzandolo in base ai risultati che desideri ottenere. Con il personal trainer puoi decidere il tuo planning di fitness personale, in base alle tue esigenze di orari e giorni e sono davvero tante le situazioni in cui potrebbe esserti utile: spesso infatti si tende ad associare il personal trainer solo al dimagrimento oppure all’aumento di massa muscolare mentre in realtà è un alleato di salute anche per chi necessita di un percorso specifico.
Pensiamo alle donne in gravidanza o agli anziani che frequentano le palestre ma hanno bisogno di essere monitorati, in particolare rispetto ad alcuni parametri di salute. Chiaramente il personal trainer non sostituisce il medico dello sport ma sarà in grado di adattare il programma al livello atletico della persona evitando allenamenti esageratamente gravosi o, al contrario, poco efficaci.
Un’ altra situazione in cui può tornare utile affidarsi alla marcia di un tecnico specialistico è per massimizzare i risultati di un corso fitness di gruppo: se sei iscritto già in palestra, alla lezione di spinning o aerobica, ad esempio, ma vuoi aumentare la tonificazione puoi compensare lo sforzo aerobico con un programma di personal training.
Per aiutarti a selezionare un buon professionista abbiamo tracciato l’identikit del buon personal trainer in 10 punti.
- Qualificato. Un personal trainer può essere laureato in scienze motorie oppure, in alternativa, avere attestati e certificazioni professionali riconoscute. Inoltre dovrebbe essere specializzato in una disciplina in particolare (yoga, pilates, nuoto, tennis, ciclismo ecc.). Tutto questo non basta se non si aggiunge al bagaglio tecnico quello esperenziale – lavorativo: persino laurea e master potrebbero non essere sufficienti se manca l’esperienza sul campo.
- Realistico. Gli obiettivi di allenamento devono essere realistici e misurati sulle capacità fisiche della persona: un campanello d’allarme è qualora proponga, ad esempio, allenamenti troppo duri ed intensi che provocano problemi e dolori il giorno dopo.
- Poliedrico. La sua formazione deve abbracciare almeno altri due ambiti: quello dei principi base di pronto soccorso in caso di emergenza e quella relativa ai parametri di monitoraggio di alcune comuni patologie come diabete, ipertensione, osteoporosi, scoliosi ecc. per essere in grado di consigliare il giusto allenamento nelle situazioni più rischiose.
- Immagine. Un altro trucco per scegliere il giusto personal trainer è valutare il suo aspetto fisico e diffidare da chi si presenta in sovrappeso perchè dovrebbe essere il primo ambasciatore dei risultati che proclama! Se non è in grado di prendersi cura di se stesso, difficilmente riuscirà a farlo con i suoi clienti.
- Competente. Le sedute di personal training devono rispettare alcune regole: la prima seduta deve essere dedicata all’anamnesi del cliente come i dati anagrafici, stato di salute, storia sportiva, obiettivi, frequenza di allenament. Inoltre dovrebbe effettuare una serie di test in base agli obiettivi che la persona vuole raggiungere. Tra questi quelli più usuali sono:
- test per la mobilità articolare;
- test per la forza muscolare;
- test antropometrici;
- valutazione posturale;
- valutazione potenza aerobica, Vo2max, la quantità massima di ossigeno consumata.